Harry Quebert: WOW! Joël Dicker ha davvero fatto centro! È un romanzo che si legge tutto d’un fiato, tiene il lettore attaccato alle pagine per due motivi:
- Il lettore vuol sapere la vera storia della piccola Nora
- Il lettore vuole altri consigli letterari da il professor Harry Quebert.
Ovviamente io rispecchio entrambi i motivi, anche se propendo per la seconda opzione. Non perché io voglia diventare una scrittrice o peggio ancora io voglia scrivere un libro, ma proprio per il percorso di studi che io ho fatto: Scienze della comunicazione. Infatti nei vari seminari che ho frequentato mi veniva fatto un elencazione di regole da tener sempre presenti nel mestiere di comunicatore.
Ma ritorniamo al romanzo.
L’inizio, a dir la verità, è un po’ banalotto, ma tale banalità è funzionale per l’intera vicenda. Un po’ come i maratoneti: all’inizio si risparmiano le energie per dare lo sprint finale.
Dicevo, l’inizio è scontato ma mi ha conquistato pagina per pagina. Le parole hanno iniziato a scorrere così velocemente che ad un certo punto mi son dovuta fermare per non leggerlo tutto in un giorno e quindi sentirmi orfana un’altra volta. Eh si, certi libri, quando li finisci, ti rendono orfana.
Secondo me, è una sorta di “romanzo di formazione”. Ma del personaggio, Marcus. Marcus “cresce” durante l’evolversi della storia, da ragazzo pigro e viziato a uomo di azione e sentimenti. Da uno studente “formidabile” a scrittore formidabile.
È un romanzo appassionante. Un giallo classico: tutto viene svelato con il contagocce dagli stessi personaggi. E, non voglio fare spoiler, tutti sono colpevoli, in un modo o nell’altro, della morte di Nola. Che poi tanto santa non era.
Il finale è davvero sorprendente. Lascia davvero a bocca aperta.
CONSIGLIO:
La verità sul caso Harry Quebert è un romanzo da leggere assolutamente!
Regole per scrivere un buon romanzo:
Harry Quebert consiglia:
- Non avere fretta;
- Curare la grammatica;
- Curare le parole
- Scrivere sempre (questo è il mio preferito)
- La scrittura deve dare senso alla propria vita;
- Bisogna avere il coraggio di fare cose impensabili;
- Non aver paura delle proprie fragilità;
- Chiudere gli occhi e immaginare;
- Bisogna appropriarsi delle parole;
- Scrivere per farsi capire;
- Parlare di avvenimenti contestuali (e in effetti qui il tempo ha una collocazione ben precisa e numerosi riferimenti storici);
- Colpo di scena finale.