Mattarello is back… forse!

Mattarello is back, finalmente.

Salve a tutti! È davvero da tanto tempo che non scrivo più e non aggiorno il blog. Di cose ne son successe tante, ma veramente tante e rimanere nelle 300 parole sarà duro. Ovviamente la più importante è stata la Pandemia del Covid-19, che ha distrutto tutto. Ha distrutto noi sia fisicamente che moralmente: nulla è più come prima. Saremmo dovuti migliorare? Io sono vedo che la gente è diventata più disperata. Saremmo dovuti essere più accoglienti? Io vedo solo egoismo esasperato.

Personalmente, sono passata da un estremo all’altro: da una sfortuna pesantissima ad una fortuna esplosiva: praticamente io che odio le montagne russe, ho vissuto questi due anni come se fossi andata al Luna Park e avessi provato la giostra che più mi mette paura. Ora è invece un periodo di… STOP! Capita.

In questa settimana mi sono resa conto che non faccio altro che stare continuamente su Instagram, guardare Netflix e stare sul letto senza fare null’altro. Questo perché il 31 agosto mi è scaduto il contratto a scuola e il mio futuro non è incerto: di più! Rifletto sul fatto che il mio gruzzoletto in banca da questo mese si assottiglierà, che le convocazioni quest’anno saranno difficili da conquistare, che devo pagare la macchina, che devo saldare il conto dal dentista.

Oggi, mentre ero sul letto e guardavo un film horror, ho pensato che avrei dovuto fare qualcosa per non piombare nella depressione. Qualcosa di economico, che mi faccia essere attiva. Nulla di meglio che riprendere le mie passioni: lettura, scrittura e cucina.

Ho deciso di ritornare al cinema e poi devo per forza raccontare del viaggio che ho fatto a luglio a Parigi, la città che io amo. Inoltre vorrei parlare anche della mia ultima esperienza lavorativa che ho fatto quest’anno.

Quindi, rimanete sintonizzati e riceverete presto mie notizie con la speranza di essere molto più costante con il blog.

Mattarello is back e nel frattempo allenatevi con alcune delle ricette del mio blog, io inizio da questa

Roselline di pane per un pranzo domenicale!

Quarantena e solidarietà digitale

Questa Quarantena non vuole proprio finire.

Il termine della fine della quarantena dato dal nostro Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è il 13 aprile ma mentre faceva questo annuncio già dichiarava che tale data può essere posticipata. Questo perché, è vero che il numero dei contagiati sta diminuendo ma al Nord dove il COVID-19 ha attecchito prima.

Al Sud invece, il numero di contagiati sta ancora salendo in quanto il virus è “arrivato” dopo rispetto al Nord. Ciò grazie a chi, quando ai primi di Marzo Giuseppe Conte sigillò la Lombadia, in preda al panico ha preso d’assalto i treni per tornare nella terra natia, lasciata per un futuro migliore.

Oggi è 4 Aprile ed è la fine della quarta settimana di quarantena. Ormai le cose che procrastinavo le ho quasi finite ed ho ricominciato a cucinare e tra un po’ inonderò il sito di tante nuove ricette.

Dicevo che ormai ho quasi finito di fare le mie cose, quindi adesso sta sopraggiungendo la noia e lo shopping compulsivo, ahimé!

Ho iniziato a vedere un telefilm davvero originale ed interessante “God Friended Me”. In questa serie tv si narra di un ragazzo afro-americano, ateo, figlio del vescovo di New York, che un bel giorno su Facebook riceve la richiesta di amicizia da Dio. Dio ogni volta gli suggerisce delle persone da aiutare. Su questa sua “missione” lui ha realizzato dei podcast, cioè trasmissione radio diffusa via Internet, scaricabile e archiviabile in un lettore Mp3.

Podcast

Siccome sono curiosa come una scimmia, allora ho cercato di approfondire l’argomento podcast e ho fatto una scoperta bellissima!

Fra le tante proposte di ascolto mi è balzata agli occhi quella di Emons Record, una casa editrice. Bene, cosa ha fatto di così speciale? Propone una serie di audiolibri della letteratura contemporanea letti da una serie di personaggi famosi in virtù della solidarietà digitale per il COVID-19   . Trovo che questa iniziativa sia davvero meravigliosa perché ci sono dei classici che io non ho mai letto, non ho nella mia libreria e non posso andare a comprare in questo momento di quarantena. Io preferisco andare a comprare i libri piuttosto che ordinarli via web.

Io sto ascoltando “Canne al vento” di Grazia Deledda e letto da Michela Murgia (https://www.spreaker.com/show/canne-al-vento-solidarieta-digitale ). Questa incommensurabile scrittrice italiana, premio Nobel per la letteratura è sempre stata maltrattata dagli italiani e dai libri di letteratura italiana. Forse perché, essendo donna, è nata in un’epoca sbagliata in cui la donna doveva sottostare al volere del marito, invece lei fu talmente fortunata che suo marito la incoraggiò sempre e non la costrinse ad una vita da donna del profondo sud ignorante e sottomessa.

Sul marito della Deledda ebbe da ridire anche il caro Pirandello che addirittura scrisse un romanzo, “Suo Marito” nel quale prende in giro la coppia e soprattutto il marito della scrittrice, che spesso chiama, in maniera spregiativa, Grazio Deleddo.

Vi lascio il link dove poter ascoltare questi libri letti da personaggi famosi, che si dividono in scrittori e attori teatrali.

Buona lettura!

Link per podcast da ascoltare in quarantena

https://www.spreaker.com/user/emonsedizioni

Un giorno con Harry Quebert

Harry  Quebert: WOW! Joël Dicker ha davvero fatto centro! È un romanzo che si legge tutto d’un fiato, tiene il lettore attaccato alle pagine per due motivi:

  1. Il lettore vuol sapere la vera storia della piccola Nora
  2. Il lettore vuole altri consigli letterari da il professor Harry Quebert.

Ovviamente io rispecchio entrambi i motivi, anche se propendo per la seconda opzione. Non perché io voglia diventare una scrittrice o peggio ancora io voglia scrivere un libro, ma proprio per il percorso di studi che io ho fatto: Scienze della comunicazione. Infatti nei vari seminari che ho frequentato mi veniva fatto un elencazione di regole da tener sempre presenti nel mestiere di comunicatore.

Ma ritorniamo al romanzo.

L’inizio, a dir la verità, è un po’ banalotto, ma tale banalità è funzionale per l’intera vicenda. Un po’ come i maratoneti: all’inizio si risparmiano le energie per dare lo sprint finale.

Dicevo, l’inizio è scontato ma mi ha conquistato pagina per pagina. Le parole hanno iniziato a scorrere così velocemente che ad un certo punto mi son dovuta fermare per non leggerlo tutto in un giorno e quindi sentirmi orfana un’altra volta. Eh si, certi libri, quando li finisci, ti rendono orfana.

Secondo me, è una sorta di “romanzo di formazione”. Ma del personaggio, Marcus. Marcus “cresce” durante l’evolversi della storia, da ragazzo pigro e viziato a uomo di azione e sentimenti. Da uno studente “formidabile” a scrittore formidabile.

È un romanzo appassionante. Un giallo classico: tutto viene svelato con il contagocce dagli stessi personaggi. E, non voglio fare spoiler, tutti sono colpevoli, in un modo o nell’altro, della morte di Nola. Che poi tanto santa non era.

Il finale è davvero sorprendente. Lascia davvero a bocca aperta.

CONSIGLIO:

La verità sul caso Harry Quebert è un romanzo da leggere assolutamente!

Regole per scrivere un buon romanzo:

Harry Quebert consiglia:

  • Non avere fretta;
  • Curare la grammatica;
  • Curare le parole
  • Scrivere sempre (questo è il mio preferito)
  • La scrittura deve dare senso alla propria vita;
  • Bisogna avere il coraggio di fare cose impensabili;
  • Non aver paura delle proprie fragilità;
  • Chiudere gli occhi e immaginare;
  • Bisogna appropriarsi delle parole;
  • Scrivere per farsi capire;
  • Parlare di avvenimenti contestuali (e in effetti qui il tempo ha una collocazione ben precisa e numerosi riferimenti storici);
  • Colpo di scena finale.

Questa Quarantena ci distrugge!

Salve a tutti! Come va in questo periodo di Quarantena?

Questa Quarantena pare che stia distruggendo un po’ tutti. Io, invece, sto così bene a casa! Posso fare tutto ciò che rimando a causa del poco tempo che ho a disposizione. Ho talmente tante cose da fare che non ho tempo di aggiornare il blog. Questo è il mio unico dispiacere.

Questo periodo dovrebbe essere un momento (un po’ troppo lungo) di riflessione, e non a caso cade nel periodo di Quaresima, periodo di riflessione e purificazione per eccellenza. Gesù rimase 40 giorni a meditare nel deserto, da solo. Inoltre fu esposto a varie tentazioni. Anche noi ora siamo in quarantena, lontani da molti ed esposti alle tentazioni. Siccome, però, non siamo Gesù, noi non solo cadiamo nelle tentazioni ma facciamo in modo da procurarcele. In effetti tantissimi si stanno dando alla cucina come se fuori ci fosse la guerra e quindi ci sentiamo in dovere di fare scorte.

Grazie al cielo non è così. Ci è stato imposto di stare a casa e basta, proprio per evitare il contagio del COVID-19 o Coronavirus.

Io sono a casa da circa 2 settimane e mezzo ed esco solo per andare a fare la spesa due volte a settimana. In questo periodo non ho cucinato. Strano a dirsi, perché appena ho un momento libero è quello che faccio. Come dicevo prima, ho talmente tante cose da fare che non ho tempo di fare altro. Però, questo mio da fare sta scomparendo e quindi prestissimo tornerò a cucinare.

Certo, non sono morta di fame perché per fortuna sta mamma che pensa al sostentamento della famiglia. Lei, infatti, in questi giorni, qualche volta ha cucinato qualche prelibatezza come ad esempio le pizzette fritte, ma nulla di più.

Ora arrivo in soccorso io in cucina e farò in modo che non mancheranno leccornie dolci o salate nella mia cucina.

Quindi a presto con tante nuove e belle ricette!

Per maggiori info del periodo della quarantena

http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus

Montàlban e la sua Bella di Buenos Aires

“La bella di Buenos Aires” è il primo libro di Montàlban che leggo in vita mia.

Per me, è stato un po’ difficile e impegnativo leggerlo, in quanto bisogna conoscere parte della storia ispanica della prima metà del Novecento: desaparecidos e la dittatura militare in Argentina, e la connivenza tra dittatura franchista e governo in Spagna. Cosa ardua anche per chi, come me, è appassionato di storia, essendo questo un periodo denso di eventi complicati e talvolta inspiegabili.

Però, essendo il mio primo romanzo di Moltàlban non so se le altre sue opere siano così impegnative come questa.

Già dal primo capitolo, la mia voglia di lettura è stata stuzzicata dai personaggi così misteriosi e affascinanti, dai segreti mezzi svelati dall’intreccio della storia. La storia ben congegnata e personaggi ben strutturati hanno alimentato l’insaziabile desiderio di andare avanti. Ad iniziare dal collaudatissimo Pepe Carvalho, investigatore privato, ex comunista, ex agente della CIA, ex tanto altro. Ormai stanco della sua vita in quel momento, decide di far diventare socio a tutti gli effetti Biscuter, che secondo me è un po’ strano ma tenero allo stesso tempo perché ci tiene così tanto a questo suo nuovo lavoro. Antagonista di Carvalho è l’ispettore Linfante, succeduto a Contreras acerrimo nemico di Carvalho, in quanto quest’ultimo è un ex comunista contrario alla dittatura franchista.

Calvalho, Biscuter e Linfante indagano sulla morte di una barbona, Helsa Muchnik, seguendo strade diverse ma giungendo alla stessa soluzione. Solo che Linfante, essendo un dipendente statale, nel momento in cui si scontra con la storia dei desaparecidos deve glissare sul vero colpevole.

È stato davvero un peccato non aver scoperto prima uno scrittore di cotanta levatura come Montàlban, perché è davvero interessante la sua scrittura. Di sicuro non mi fermerò a questo romanzo dello scrittore spagnolo Montàlban.

CONSIGLIO:

Prima di leggere questo romanzo bisogna ripassarsi un po’ di storia contemporanea.

Mattarello felice is back!

Eh già! Sono tornata! I’m come back, per riallacciarmi all’ultimo articolo presente qui sul blog!

Purtroppo ricominciare dopo un anno di inattività è un po’ difficile, ma cercherò di essere più presente e costante. So di non avere i numeri di grandi blogger, ma poco importa perché a me piace scrivere e questo blog è un canale di sfogo delle mie passioni e dei miei hobbies.

In questo lungo anno ho cambiato lavoro tante volte e di conseguenza avevo degli orari un po’ ballerini, inoltre ho mantenuto il lavoro del doposcuola perché amo stare con i bambini e, per non farmi mancare nulla, la mia attività di catechismo si è intensificata. Oh my God!!!

Subito dopo il mio ultimo articolo (https://mattarellofelice.altervista.org/buorro-darachidi-e-america/ ) ho iniziato a lavorare per una ditta metalmeccanica. Qui mi sono trovata benissimo e il mio ex datore di lavoro era una persona squisita, come anche i miei ex colleghi. Purtroppo il mio contratto è finito il 31 marzo, con mio rammarico. Dopo pochissimi giorni dalla fine del mio contratto, ho preso servizio presso una scuola di Taranto, il Cabrini, dove ho lavorato per circa 6 mesi. Qui facevo la collaboratrice scolastica, la bidella. L’esatto opposto di ciò che facevo prima, però mi sono divertita tantissimo perché ho trovato un gruppo di lavoro fantastico: i colleghi sono delle bravissime persone e mi hanno agevolato in tutto, mi hanno insegnato un mestiere.

Purtroppo anche questo lavoro è finito e, ora, mi riposo un po’ prima di iniziare a lavorare di nuovo. Nel frattempo però cercherò di aggiornare quanto più possibile questo mio blog. Cercherò di trovare, provare e pubblicare nuove ricette per la sezione omonima.

Per quanto riguarda la lettura, e quindi la sezione LIBRI, non è stata trascurata in quanto ho letto in questo periodo, seppur in maniera lenta… ma ho letto. In questo caso dovrò solo iniziare a scrivere qualche articolo e poi pubblicare.

Per la sezione MISCELLANEO, devo dire che sono andata al cinema o comunque ho fatto altre attività e anche qui dovrò raccogliere le idee e sintetizzarle in un articolo. Facile a dire…

l’unica cosa che è rimasta da fare è:

STAY TUNED BECAUSE MATTARELLO FELICE IS BACK!