Ghirlanda di panbrioche per un pranzo speciale

La Ghirlanda di panbrioche è una di quelle pietanze che fanno tanto figura in un pranzo o cena con amici. È un piatto abbastanza elaborato, con molto tempo di preparazione, dovuto alla lievitazione del pan brioche.

Io ho sempre pensato che impastare fosse la cosa più semplice del mondo, fin da quando avevo ancora le manine piccoline da bimba dolce e delicata. La cosa più noiosa è aspettare la lievitazione. Due ore sono tante, ma essendo una donna e quindi essendo multitasking in due ore quante cose riesco a fare!!! Poi il resto della ricetta è tutto in discesa, le preparazioni sono abbastanza semplici.

Di solito questo antipasto lo servo per il cenone di Capodanno, perché lo posso preparare prima e mettere in forno una mezzoretta prima di servire. Non vi preoccupate se il ripieno straborda un po’, anzi è meglio così la salsa dell’interno darà un sapore in più alla pasta.

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Buonasera (Signorina): un tuffo nel passato.

“Buonasera (Signorina)” è davvero un gran bel libro, leggerlo è come fare un tuffo nel passato. L’autore, Davide Pappalardo, sembra uno scrittore degli anni 70 e il suo ex commissario Libero Russo sembra davvero uno dei quei commissari dei film e telefilm anni ’70: attivo, dannato, sporco ma decisamente efficace nelle indagini.
Egli ha saputo ben simulare gli anni che in Italia definiamo “di piombo”, assumendo una scrittura tipica di quegli anni, ma aggiungendo tocchi di modernità, impercettibili, senza guastare l’ambientazione interna del libro.

Credo che non sia facile scrivere in questa maniera, soprattutto per uno scrittore come Pappalardo che, essendo nato negli anni 70, non è cresciuto in quel contesto storico-sociale. Nonostante ciò, l’autore ha saputo coniugare i registri linguistici tipici degli anni 70 con le “parole” moderne, passando da uno stile all’altro senza disorientare il lettore. E ciò è davvero un atto da maestro.

La storia inizia il 23 dicembre 1970, quando il gangster Jo Le Maire (soprannominato appunto il Sindaco) trova il suo “socio”, Giuseppe Molinari, in un lago di sangue. Questo fatto criminoso si incrocia con l’indagine sulla scomparsa di una prostituta, che sta seguendo Libero Russo, ex poliziotto. Libero segue in maniera parallela le indagini dell’omicidio di Molinari, tornando a vestire i suoi veri panni di poliziotto.

“Buonasera (Signorina)” è un libro molto scorrevole e la sua lettura non è mai pesante. Mi piace lo stile di Pappalardo, anche se un po’ splatter (il ritrovamento del cadavere e la conseguente descrizione delle condizioni del cadavere sono un po’ cruente per me).
Non sapevo dell’esistenza di questo autore.

L’ho conosciuto su Instagram e da lì mi sono incuriosita, così ho acquistato il suo libro (infrangendo l’ennesima promessa che non avrei acquistato libri). Però solo io non lo conoscevo. Infatti, parlando con mia cugina, lei mi disse: «Ma come? Non lo conosci? È abbastanza famoso ed è anche molto bravo come scrittore!» L’autore mi scusi per la mia ignoranza.
Si vede che questo è uno dei miei generi preferiti di letteratura?

Consiglio

Assolutamente da leggere!!!

Jojo Moyes e il Weekend da sogno

 

Chi non ha mai sognato di trascorrere “Un weekend da sogno” a Parigi? Magari con qualcuno che ci faccia battere il cuore fino a farlo uscire dal petto. Io mi accontenterei di fare un weekend da sola a Parigi, magari abbandonata tra le mura del Musée d’Orsay.

Un po’ come Nell, la protagonista di questo romanzo, che, programmato un weekend fantastico e

 

romantico col proprio fidanzato, parte da sola alla volta della Ville Lumière.

È un libro davvero facile e veloce da leggere: io l’ho letto in una serata. Forse un po’ troppo semplice, talmente fulmineo che mi sono sentita raggirata perché l’ho pagato a prezzo pieno, quindi troppo per ciò che lascia.

A me piace la scrittura della Moyes, perché ha quello stile leggero (ma non è Harmony style) che ci

vuole tra un libro e l’altro. E si, per i libri adotto la stessa tecnica che usavo all’Università: dopo aver fatto un esame pesante, facevo un esame un po’ più leggero.

“Un weekend da sogno non ha certo la delicatezza e la raffinatezza di “Luna di miele a Parigi”, altro gran bel romanzo della Moyes (che ho pagato € 3.50) che mi ha dato molte più soddisfazioni ed ho sognato molto di più.

Questa è una storiella scanzonata e, azzarderei, adolescenziale. Forse anche io mi sarei comportata come la protagonista, ma io sono proprio di carattere così: scapestrata come un’adolescente!

Si è capito che questo libro non mi è piaciuto molto, anche perché Nell, la protagonista, è come una scatola vuota, una bambolina che si fa comandare facilmente da chiunque. A tratti la ritenevo stupida e scellerata.

Consiglio:

da leggere in un viaggio in autobus di breve durata, tipo il viaggio che faccio con le Ferrovie SudEst, la tratta Bari – Taranto che ci impiega circa un’ora e mezza per compiere circa 80 km.

 

Seconda Guerra Mondiale la racconta “L’ora più buia”

 

Un’appassionata come me della Seconda Guerra Mondiale, non poteva perdersi un film del genere. “L’ora più buia” è davvero un gran bel film e, nonostante il tema trattato, non è pesante. Non è il solito polpettone storico dove si narrano fatti triti e ritriti della Seconda Guerra Mondiale, alcuni puntano sullo splatter e altri ancora sul sensazionalismo e falsità storiche. I peggiori sono quei film che fanno durare tutta la guerra l’arco di un film, sminuendo la storicità del conflitto, il quale ha cambiato di molto la direzione del mondo.

Joe Wright, regista de “L’ora più buia”, ha preso in considerazione solo pochi giorni del periodo in questione. Esattamente fa la cronaca dei primi giorni di Winston Churchill come Primo Ministro britannico. Un uomo che venne lasciato solo dal proprio partito nel momento in cui Hitler riduceva l’Europa a zerbino della Germania e faceva ciò che voleva dei soldati inglesi, appollaiati sulle coste francesi.

Il titolo è decisamente azzeccato e, stranamente, i “titolieri”* italiani non hanno stravolto il significato (all’uso loro) del film. Questo titolo è calzante in quanto è stato davvero difficile per Churchill decidere sul destino di un’intera nazione. Lo ha fatto. Da solo. Anzi, con il sostegno dell’orgogliosissimo popolo inglese e non del suo partito.

Molti hanno definito questo film biografico, ma secondo me non lo è perché non è tutta la storia di Churchill. Sono solo alcuni giorni, certo quelli più decisivi, della sua carriera politica, ma sempre pochi giorni. Piuttosto, lo definirei un’istantanea di Churchill di quei giorni, sottolineando il deciso ed ironico carattere del Primo Ministro.

Una personalità politica di cotanta portata non poteva essere interpretato da un attore straordinario come Gary Oldman, un po’ sottovalutato dal panorama cinematografico internazionale. Grazie a questa mirabile interpretazione, l’Academy ha deciso di candidarlo all’Oscar come miglior attore protagonista. Spero vivamente che sia il vincitore di questo ambito premio.

Consiglio:

Da vedere assolutamente.

*Titolieri sono, per me, chi è designato per dare un titolo a film, libri, telefilm, ecc, provenienti dall’estero, stravolgendo il significato del contenuto.

 

Parigi e la libreria galleggiante di Monsieur Perdu

“Una piccola libreria a Parigi” è un romanzo di Nina George, scrittrice tedesca che ambienta la sua storia a Parigi. Precisamente la ambienta in una libreria galleggiante ormeggiata sul Lungo-Senna. La libreria (qualsiasi libreria) è un luogo fantastico in cui si perde tra le pagine scritte per noi. I libri ci conoscono e sanno cosa vogliamo.

Ovviamente questo romanzo l’ho acquistato perché nel titolo c’è Parigi!

Mentre leggevo questo romanzo mi perdevo in Monsieur Perdu. Je me suis perdue dans Monsieur Perdu! Un uomo davvero affascinante, bello e tenebroso, di circa cinquant’anni.

In questo romanzo è descritta davvero una bella storia d’amore: Monsieur Perdu è proprietario di una libreria situata in una barca ormeggiata sul Lungo-Senna. Ad un certo punto della sua vita decide di andare alla ricerca del suo amore di gioventù.

Oltre ad essere un viaggio fisico, che solca le acque della Senna (che hanno la funzione catartica come nella cultura greca antica), è soprattutto un percorso per affrontare il dolore, causato dall’amore, che lo tormenta da quasi trent’anni. I compagni di viaggio di Monsieur Perdu sono, oltre i suoi gatti, dei personaggi un po’ bizzarri: un giovane scrittore, giunto al successo troppo presto ed inaspettatamente; un’editrice e scrittrice, alla ricerca di un’avventura che la spinga a far virare la sua vita di nuovo. A loro si aggiunge un mozzo italiano che ha più o meno l’età di Perdu. Tutti questi personaggi hanno un ruolo decisivo nel viaggio attraverso il dolore di Perdu.

Alla fine Perdu troverà ciò che cerca?

Questo romanzo mi è piaciuto tanto, lo si nota dal fatto che ho messo davvero poco per leggerlo. La storia è davvero affascinante: una libreria galleggiante che attraversa la Francia, da Nord a Sud, navigando sulla Senna… ad un certo punto mi è sembrato di sentire l’odore dei campi di lavanda della Provenza.

Quasi quasi intraprendo anche io un viaggio del genere con la mia Pandina… Chissà dove mi porterebbe il mio istinto.

Consiglio:

da leggere quando si cerca di amare.

 

Buon compleanno Mattarello Felice!

Compleanno. Il dizionario del “Corriere della sera” lo definisce così: giorno in cui cade l’anniversario della nascita. Definizione fredda e sterile di un qualcosa di veramente grande. Il compleanno è una data decisiva per tutti, è il passare del tempo che bussa e ti chiede: «Sei diventato più maturo?» E non sempre si riesce, o non si vuole, rispondere a questa domanda.

Il 22 Gennaio 2017, esattamente un anno fa, nasceva questo blog “Mattarello Felice”, creato da me con l’intento di sfogare le mie passioni: la cucina e i libri. Questo blog è nato anche grazie a coloro che, guardando le foto di ciò che cucinavo, mi dicevano di aprire un blog e scrivere le ricette dei piatti che presentavo su Facebook (che è di mia sorella, ma lo uso anche io certe volte perché io non ho una pagina Facebook).

Grazie anche ai miei followers Instagram, perché, dicevo fra me, che se fossi arrivata a 300 seguaci avrei aperto il blog. Questo risultato l’ho ottenuto un po’ prima di Natale, così durante le vacanze ho iniziato a progettare il blog. Ovviamente non ho mai pensato di poter “campare” del blog o di dar vita ad un blog che diventasse subito famoso e che mi facesse raggiungere subito fama, successo e soldi. No! L’ho creato solo perché mi andava di farlo. Senza nessuna pretesa.

L’inizio del blog è stato facile: pubblicavo una volta a settimana una ricetta e scrivevo sempre. Poi ho avuto un blocco. Non ho scritto quasi più. I motivi sono molteplici e non avevo molta testa per proseguire con il blog. Poi, però, ho pensato che il blog doveva continuare a vivere anche se avevo perso la vena culinaria, dovevo solo concepirlo come un lavoro part-time.

Così ho aperto la sezione “Libri”, nella quale “recensisco” i libri che leggo (e questo mi riesce molto facile, leggere). Ciò mi ha ridato la forza di continuare cercando di migliorare per quanto mi fosse possibile (sono digiuna per quanto riguarda l’informatica) questo blog. Nel frattempo ho aperto un’altra sezione denominata Miscellaneo, nella quale sono presenti le recensioni di film o serie tv che vedo e altri articoli di varia natura.

E poi, chi l’avrebbe mai detto? Ho aperto un altro blog dove pubblico le mie poesie che sono stanche di restare chiuse nel cassetto. https://meinthepoetry.wordpress.com/

Buon Compleanno!

Come ad ogni compleanno che si rispetti, per festeggiare si mangia un dolce ed ho pensato di essere coerente con l’intenzione del blog: semplicità. Così ho preparato un brownie di compleanno. Ovviamente non è il brownies cappuccino di due settimane fa (http://mattarellofelice.altervista.org/brownies_cappuccino/ ), ma è quello semplice fatto solo di cioccolato e nocciole, la cui ricetta la presi da una pasticcera che si chiama Valentina Gigli, che conduceva un programma di pasticceria si Alice Tv.

Non rimane altro che spegnere questa prima candelina sperando che negli anni ce ne siano molte altre ancora!

Buon compleanno Mattarello! Buon compleanno a me!

Natale in compagnia dell’influenza e dei Kindle

 

Natale 2017: ho pensato bene di prendere l’influenza. Nei primi due giorni di febbre non volevo nessuno e non volevo neanche vedere il cellulare perché sono stata davvero male. Ma passati questi giorni ho iniziato a sentirmi meglio, quindi mi sono avventurata in letture poco impegnative (e con poche pagine). Così ho deciso di sbirciare su Kindle e vedere cosa mi suggeriva tra i libri gratuiti: primo consiglio “Ed è subito Natale”, una raccolta di storie di Natale di vari scrittori, editi da “Gli scrittori della porta accanto”.

Curiosa come una scimmia, indago su questa casa editrice e resto molto colpita dall’idea imprenditoriale che c’è dietro: un gruppo di donne, con la passione per la scrittura che si è messo insieme e ha dato vita a questo progetto. Ovviamente ognuna di loro fa un altro lavoro per vivere e ciò mi ha fatto molta tristezza. (http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/ ).

Di questa raccolta “Ed è subito Natale” non tutti i brani mi sono piaciuti: alcuni sono banali, altri sono davvero interessanti, altri ancora… boh?

Non sono proprio i tipici racconti di Natale, ma rappresentano delle valide alternative originali: i brani spaziano dall’Harmony style a vere e proprie inchieste giornalistiche sull’immigrazione clandestina. Molto bello e delicato il brano “Piccole storie d’amore”: tenerissimo

Consiglio:

Un po’ di banalità natalizia che fa bene al cuore.

Altro suggerimento gratuito di Kindle è stato “La ghostwriter di Babbo Natale” di Alice Basso. Un libro breve (Benissimo), che ha spopolato in rete ed era anche uno dei libri suggeriti nei programmi che parlano di libri (anche quelli molto snob).È una storia di Natale molto divertente ed originale, scritto molto bene ed aiuta ad affrontare le vacanze di Natale che durano un po’ troppo e che comportano un sovraffollamento di parenti.

È un libro originale, ironico e non buonista e si legge subito.

Consiglio:

vale la pena leggerlo, è troppo bello!